Venerdì 3 ottobre, l’aeroporto di Orio al Serio si è trasformato in uno spazio sospeso tra viaggio e meraviglia: tra gli annunci dei voli e il via vai dei passeggeri, Morgan si è esibito al Gate A in una performance inaspettata, pensata per inaugurare le “Steelbloom Sessions”, la web radio che porta musica e arte proprio nei luoghi di transito.
L’iniziativa nasce dalla visione di steelbloom, una realtà che intreccia arte, design e tecnologia per riportare la creatività al centro della vita quotidiana.
steelbloom Sessions: quando il suono incontra il viaggio
Le steelbloom sessions sono incontri periodici che ospitano artisti e autori per esplorare il legame tra suono, emozione e movimento, trasformando l’attesa del volo in un momento di ascolto e scoperta.
Il talk inaugurale, condotto dall’autore di Radio Rai Gabriele Bròcani, ha preso spunto da “Music for Airports” di Brian Eno, lavoro seminale che ha dato origine all’ambient music e che dialoga naturalmente con l’atmosfera di un aeroporto.
Su questo tappeto narrativo e sonoro, Morgan ha dato vita a una vera e propria lectio magistralis sulla storia del suono e della musica, partendo dai rumori primordiali fino alla musica colta e contemporanea.
Un viaggio musicale tra maestri e paesaggi interiori
Seduto al pianoforte, Morgan ha costruito un percorso fluido che ha attraversato l’universo creativo di Brian Eno, Maurice Ravel, Luigi Nono, Iannis Xenakis, Karlheinz Stockhausen e Johann Sebastian Bach, intrecciando citazioni, suggestioni e brevi improvvisazioni.
I suoni dell’aeroporto – gli annunci, i passi, il brusio dei passeggeri – sono diventati parte del paesaggio sonoro, come se lo spazio stesso partecipasse alla performance.
Ne è nato un ambiente immersivo in cui chiunque, anche solo di passaggio, ha potuto sentirsi per qualche minuto parte di un’esperienza artistica collettiva.
Arte, libertà e il fragile patrimonio della cultura
Nel cuore dell’incontro, Morgan ha allargato lo sguardo al rapporto tra arte, libertà e dignità dei popoli, richiamando il dramma vissuto dalla popolazione palestinese e sottolineando come la guerra non distrugga solo vite, ma anche memoria, ricerca e possibilità creative.
Attraverso esempi legati a città simbolo come Vienna e Milano, ha evocato l’idea che colpire un luogo significa colpire anche gli artisti che potrebbero nascere lì, le opere che potrebbero essere create, la bellezza che potrebbe generarsi.
Riprendendo il pensiero di Martin Luther King sull’ingiustizia come ferita universale, ha invitato il pubblico a riconoscere la cultura come bene comune, da proteggere e condividere.
Un finale intimo tra design, tecnologia e partecipazione
Il concerto si è chiuso con un’atmosfera raccolta e intensa: Morgan ha presentato il suo ultimo brano “Verrà l’estate”, scritto con Pasquale Panella, eseguendolo all’interno delle Armonia Chairs di steelbloom, sedute “a guscio” ispirate ai disegni di Leonardo da Vinci, pensate per avvolgere chi ascolta in uno spazio di quiete e concentrazione.
In conclusione, l’artista ha coinvolto il pubblico in piccoli giochi musicali interattivi, trasformando per qualche istante il Gate A in un laboratorio di emozioni condivise, dove il confine tra spettatore e protagonista si fa sottile, esattamente nello spirito dei progetti che steelbloom e Noi Vivi Arte dedicano alla creatività collettiva.