Sammasati – omaggio a Selene Calloni Williams

Si tratta di un’opera simbolica che indaga pittoricamente lo stato di sogno come non separato da quello di veglia.
Le cinque figure con colori e caratteri somatici diversi rappresentano emozioni e stati di coscienza differenti e simultanei che coesistono nella figura dormiente sull’estrema destra. La sognatrice del sogno che, pur essendo inconsapevole di esso, si apre a una comunicazione pura con l’inconscio e si connette forte con tutta la natura nel simbolo del cervo che le si intravede apparire dalla gola.
Sammasati può essere anche tradotto con “attenzione cosciente”. Nel quadro, questo stato è raffigurato nella figura bianca, cosciente di sé, di ognuna delle altre figure del sogno che le contiene e infine di essere essa stessa la sognatrice di quello stesso sogno. La sua posizione, che la trova sveglia al centro della scena, divide in due il quadro suggerendo la condizione liminale (che separa il conscio dall’inconscio, lo stato di veglia da quello di sogno) come territorio di possibilità e di azione.
La sognatrice abbandona la veglia e si lascia al sogno nella parte destra del quadro, attraversa i regni oscuri dell’inconscio nei capelli della figura bianca e, attraverso di lei, si sveglia all’interno del sogno, in posizione centrale, e prende coscienza. Ogni elemento del quadro viene toccato dalla figura gialla, che rappresenta l’emozione dello stato naturale. È una carica vitale di piacere e entusiasmo, rarefatto e leggero come una brezza capace di penetrare dappertutto. È lei che conduce e, forse, è grazie a lei che è permesso alla sognatrice di intraprendere il viaggio che la sveglierà all’interno del sogno nella figura bianca, pur rimanendo cosciente di essere colei che sogna.
La gialla è chiaramente intima con la figura rossa, che rappresenta un’intensa carica erotica, estremamente potente perché totalmente pura. Chiude infine il quadro all’estrema sinistra la figura blu, che, pur apparendo incosciente della scena nel suo insieme, si rivela cosciente della sua condizione personale, obbligata in una posizione scomoda e innaturale, impostata e rigida, eppure filtra l’esperienza restituendo un’espressione del volto che la comprende, la permette e la attraversa.

Tecnica mista su tela ricamata
Cm 62×163,5 
2018/2025